vendredi 26 février 2010



F,P,D Univers. Prada come Victoria’s Secret
di Simone Marchetti


La svolta sexy del marchio più snob travolge il pubblico conquistato dalle modelle del celebre brand di lingerie. Curve, seni, tacchi a spillo diventano esagerati, per permettere a Miuccia di lanciare il suo messaggio: "continuo a credere nell’intelligenza, anche nella moda. E nella possibilità, nella libertà, di essere belle e sexy senza cadere nel cliché”
Chi l’avrebbe detto? La passerella più snob del mondo, quella che si professa di sinistra ma al caviale, ha scritturato le modelle che di solito sfilano per un marchio di biancheria intima. Non uno qualunque, ma il più sexy, il più kitsch, il più “velinoso” che ci sia: Victoria's Secret.
Una contraddizione in termini? No, al contrario: una dichiarazione di guerra. Benvenuti chez Prada, anzi da Prada: la preposizione italiana è d’obbligo perché nessuna passerella è così italiana, anzi così milanese come questa. “Ho voluto dimostrare che le donne, per essere femminili, belle, sexy, non devono per forza cadere nel cliché. Così ho forzato le loro ossessioni: le curve, il seno, la voglia di piacere, di sedurre”. Con quell’aria perbene, quasi senza inflessioni nella voce che nasconde tutto il contrario, compresi lavoro duro e critica feroce, Miuccia Prada spiega la collezione. “Oggi non si discute più di femminile. Persino quando lo faccio io, la cosa viene lasciata cadere nel vuoto. A dire il vero, mi sembra che non si discuta più e basta”.
Quindi ecco la sua sfilata: praticamente un grido che usa i centimetri di tessuto al posto delle corde vocali. I seni siliconati e aumentati sono sottolineati da una sorta di balconcino che li enfatizza anche sui cappotti e sulle giacche. Balze e ruches, come in un effetto speciale a 3 D, si piazzano ad altezza del petto per aumentare di almeno due taglie il seno. E tutti gli accessori sembrano declamare per filo e per segno i luoghi comuni del sexy: il fiocchetto sul tacco a spillo; il coccodrillo che fa lusso; la vernice che suggerisce cattivi pensieri. Il gioco si fa un po’ pesante e pretestuoso soprattutto quando a entrare in campo è il cashmere doppio, un tessuto caro al marchio. Però l’abilità a mischiare fantasie classiche ma nuove (il tartan reso un quadro astratto), tessuti vecchi ma futuribili (il jersey metto sotto vuoto da uno strato di plastica), dettagli scontati ma originali (i colletti azzurri da impiegato trasformati in colli di visone colorato) e le tonalità banali ma eccezionali (il bordeaux mischiato al nero, l’azzurro portato col cammello) dimostrano come questo marchio sia davvero un occhio puntato sulla contemporaneità e, forse, sul futuro. “Ci ho messo due mesi a far sembrare questi seni quadrati”, scherza Miuccia mentre indossa una gonna che ha lo stesso tessuto dell’abito creato recentemente per Lady Gaga. “Perché continuo a credere nell’intelligenza, anche nella moda. E nella possibilità, nella libertà di essere belle e sexy senza cadere nel cliché”.

25 febbraio 2010


"Ideas del hombre y más .......".

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