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CITTA' DEL VATICANO  -  Due Papi celeberrimi (e molto amati) che diventano santi. E altri due Papi, l'uno diverso dall'altro, quello in carica e quello emerito, ma entrambi vestiti di bianco, ambedue Pontefici di Santa Romana Chiesa, sull'altare di Piazza San Pietro a celebrarli. La Storia si ferma in Vaticano domenica 27 aprile 2014, per un evento mai avvenuto in precedenza. Non in questa forma, almeno. E chissà se avverrà mai ancora, così.

"Una grande festa della fede", è stata definita la celebrazione che vedrà il passaggio di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II da beati a santi. Un processo che ha storie e diramazioni diverse, unito però dalla decisione dell'attuale vescovo di Roma, Francesco, di accogliere insieme il desiderio dei fedeli di vedere santificati entrambi, nello stesso giorno, Angelo Roncalli e Karol Wojtyla, due titani del XX secolo, due protagonisti assoluti non solo della Santa Sede, ma delle vicende mondiali che hanno attraversato.

E la richiesta colta da Jorge Mario Bergoglio, con Benedetto XVI invitato a concelebrare con lui l'evento, e pienamente d'accordo sull'iniziativa della doppia canonizzazione, ha assecondato le complesse pratiche portate avanti per anni dalla Congregazione delle Cause dei Santi, il dicastero vaticano retto dal cardinale Angelo Amato che si occupa in primis della questione. Ma Francesco ha come voluto fare un passo in più guardando più in là, accogliendo quindi la spinta dei fedeli ad accomunare due Papi dai caratteri sicuramente diversi, ma riconosciuti dal popolo dei credenti (e non solo) per la loro personalità marcata e l'indubbio carisma.

La loro eredità è di certo differente, come diverse sono le ramificazioni del loro lascito spirituale e politico. Eppure risulta sorprendente l'operazione voluta da Bergoglio, e avallata da Joseph Ratzinger, di riunire quelle due figure così particolari nelle loro sfaccettature e complessità. Quasi come se Roncalli e Wojtyla potessero essere considerati insieme non solo nella causa di canonizzazione, ma nella loro raffigurazione e comprensione storica. Una continuità, nonostante i 15 anni che li separano al Sacro soglio dalla morte del primo e dall'inizio del pontificato del secondo. Con una regia, oggi, del tutto innovativa, e che andrà ascritta alle già tante novità, spirituali, gestuali, amministrative, politiche, portate da Francesco dal momento in cui nel marzo 2013 è divenuto il loro successore.

Perché pur nelle differenze, le vite straordinarie di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II presentano indubbie analogie e somiglianze: origini umili comuni per entrambi, forte devozione verso la Madonna, attenzione ai giovani, desiderio e lotta per la pace. Ancora: Wojtyla papa globetrotter, e Roncalli che viaggiò tantissimo prima di diventare Papa. Karol atleta di Dio e Angelo infaticabile podista-camminatore.

A ricordarli e a pregarli a Roma ci saranno milioni di persone. Due milioni furono quelli già presenti il primo maggio 2011 per la beatificazione di Giovanni Paolo II. Sui numeri gli organizzatori vaticani non danno cifre, limitandosi a dire che non ci sono problemi di sicurezza, che non servono biglietti e che tutti possono arrivare con tranquillità. Il portavoce della Sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, precisa i criteri di conteggio delle presenze in Piazza San Pietro e dintorni: l'ellisse del colonnato, incluse le fontane e l'obelisco, contiene 80.000 persone in 20 mila metri quadri; il sagrato, escluse le scale e la zona dell'altare, 18.000 persone in 4.500 mq; piazza Pio XII 26.000 persone in 6.500 mq; via della Conciliazione, marciapiedi inclusi, 100.000 persone in 25.000 mq. Ma se il riferimento più vicino è quello della beatificazione di Wojtyla il primo maggio di 3 anni fa, già a Piazza Risorgimento, ben prima di entrare in Vaticano e là dove ogni mattina si affolla una coda mostruosa di visitatori dei Musei, un muro invalicabile di persone impediva di fatto qualsiasi accesso non solo a Piazza San Pietro, ma l'avvicinamento alla zona propria della Santa Sede. Per fortuna di tutti, domenica, decine di maxischermi permetteranno alla massa di fedeli in queste ore già in marcia verso Roma di poter seguire l'evento straordinario della doppia canonizzazione papale.

Un'eccessiva spettacolarizzazione? Avverte il cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, che il suo ufficio non prevede "troppe iniziative particolari". E chiama soprattutto a una "esperienza spirituale". "Le canonizzazioni  -  spiega Vallini - sono una grazia di Dio: cerchiamo di percorrere questo sentiero di una spiritualità più intensa". La diocesi di Bergamo, terra natale di Roncalli, ha collegato alla sua santificazione una serie di progetti per finanziare famiglie in difficoltà e Paesi poveri. Proposizioni simili arrivano anche dalla Polonia di Wojtyla.

La macchina organizzativa per il rito procede a pieno ritmo e per i media si attiverà un servizio di conferenze stampa con portavoce per i maggiori gruppi linguistici. Diretta tv anche in 3 dimensioni su Sky 3D e su Sky TG24 Hd. Il giorno dell'evento, sulla facciata di San Pietro campeggeranno gli stessi arazzi delle beatificazioni. E il reliquiario di Wojtyla sarà lo stesso della beatificazione. Mentre per Roncalli ne sarà realizzato uno gemello. Uniti, il Papa buono e il Papa polacco, anche in questo.