vendredi 20 décembre 2013

Prada

F,P,D Univers. "Ideas del hombre y más .......".

Prada continua a crescere
ma rallenta in Ue e Italia

Nei primi nove mesi il fatturato aumenta del 10% ma la frenata sui consumi si fa sentire sopratutto nel terzo trimestre. L'impatto negativo dei cambi, in particolare di dollaro e yen, e la debolezza delle vendite del canale wholesale. Le holding di controllo tornano nel Belpaese


MILANO - Prada riporta le sue holding di controllo da Olanda e Lussemburgo in Italia, mentre continua a brillare la sua stella e i risultati dei primi nove mesi dell'anno fiscale - che si è chiuso a fine ottobre - mostrano ancora una solida crescita del fatturato, più 10%, un buon andamento dei negozi già esistenti un anno fa (più 7%) e una redditività pari al 32% del giro d'affari (persino in miglioramento rispetto a dodici mesi prima). In rialzo anche l'utile netto, più 7,9%, a quota 440,9 milioni di euro. Insomma, una fotografia di un gruppo in grande salute, anche se qualche segnale di rallentamento si comincia a cogliere qua e là.

Ad esempio il terzo trimestre mostra una crescita meno brillante del fatturato - più 7% rispetto al complessivo +10% - così come dà segni di importante rallentamento il canale delle vendite wholesale, cioè attraverso negozi non diretti e monomarca: il canale wholesale si è ridotto del 16% nel terzo trimestre (e del 7% nei primi nove mesi dell'anno) anche se il patron Patrizio Bertelli ha sottolineato che si tratta in parte di una scelta del gruppo, in relazione a politiche considerate non sempre corrette e condivise (anche sotto il profilo delle campagne promozionali) adottate dai distributori terzi. Tuttavia, ha aggiunto Bertelli, il calo non continuerà in futuro.

A livello territoriale, si conferma la difficoltà di crescita del Vecchio mondo, rispetto al Far East e agli Stati Uniti. Nei primi nove mesi
lo sviluppo più moderato si registra proprio in Italia: il fatturato è aumentato solo del 4% e il tasso di crescita è anche diminuito negli ultimi tempi (più 3% nel terzo trimestre) mentre l'Europa fa segnare un più 7% nei nove mesi e un più 5% solo nell'ultimo trimestre. Va ancora molto bene il Far East, più 14% (anche se il maggior turismo dei cinesi nel resto del mondo sta probabilmente beneficiando le vendite all'estero) mentre il Middle East è letteralmente esploso rispetto ad un anno fa, più 171%, anche se i volumi sono ancora molto ridotti (65 mlioni il giro d'affari in nove mesi). E proprio a livello del Vecchio Continente, Bertelli non ha escluso che il bilancio definitivo di novembre e dicembre possa far segnare una contrazione delle vendite europee rispetto ad un anno fa. A livello di singoli marchi invece continua ad andare con il vento in poppa Prada (più 13% le vendite, pari all'83% del giro d'affar complessivo) mentre, soprattutto nell'ultimo trimestre considerato, tutti gli altri marchi hanno registrato il segno meno, da Miu Miu (-2%) a Car Shoe (-10%).

"In un trimestre che ha risentito ancora dello sfavorevole andamento dei cambi e di un generalizzato rallentamento dei consumi, il gruppo ha continuato a crescere - ha commentato Bertelli - siamo soddisfatti di questi risultati che ci incoraggiano a proseguire un percorso di crescita di lungo periodo". Sempre Bertelli ha annunciato che Prada ha trovato un accordo con l'Agenzia delle Entrate per far tornare nel Belpaese Prada Holding e le società di Patrizio Bertelli, Miuccia Prada e dei due fratelli di quest'ultima. "E' una decisione coerente con la nostra volontà di investire sull'Italia", ha commentato Bertelli, che in una nota ha parlato di "una iniziativa assunta volontariamente" sulla scia di un percorso già avviato con l'amministrazione finanziaria italiana dal 2008.
(20 dicembre 2013)

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